
La mente umana è molto complessa. Spesso, per semplificare la gestione delle scelte e delle decisioni, il nostro cervello tende ad agire seguendo dei pregiudizi inconsci, ovvero gli unconscious bias.
Anche se non ce ne rendiamo conto, si può essere vittime di bias anche sul luogo di lavoro; questo vale soprattutto per chi si occupa di selezionare e gestire le persone come i responsabili HR.
Se, ad esempio, ti rendi conto di scegliere una persona in base ad un “presentimento” o una sensazione, probabilmente stai assecondando un unconscious bias. Ma vediamo insieme di cosa stiamo parlando e come fare per essere meno sensibili ai pregiudizi.
Unconscious bias: cosa sono?
In generale, un bias cognitivo è una distorsione della realtà, che ci fa percepire dei fatti in modo soggettivo.
Gli unconscious bias, o pregiudizi impliciti, sono atteggiamenti tenuti a livello inconscio che influenzano il modo in cui gli individui sentono e pensano agli altri intorno a loro. Gli atteggiamenti inconsci non sono necessariamente ben formati come i pensieri coerenti, ma possono essere molto radicati.
Queste trappole mentali si possono costruire fin dall’infanzia e non sempre è semplice rendersene conto e non lasciarsi influenzare. Al contrario, tendiamo ad interiorizzare i bias che assorbiamo dal contesto familiare e lavorativo, integrandoli nel nostro processo decisionale.
Quali sono i bias più rilevanti nel mondo del lavoro?
Ci sono diversi tipi di unconscious bias, che possono scaturire sia a livello professionale, sia a livello personale. Nello specifico, ci occuperemo di quei bias che possono influenzare di più l’ambiente lavorativo, che sono:
- AFFINITY BIAS: ovvero la tendenza delle persone a sentirsi più vicine ad altre con interessi, esperienze e background simili. Ad esempio, per un HR, questo bias può determinare la scelta di un professionista rispetto ad un altro, solo perché lo percepisce più vicino al suo vissuto;
- EFFETTO ALONE: ovvero l’estensione della percezione positiva su una persona solamente perché siamo stati colpiti da un fatto in particolare. L’esempio classico è la tendenza ad associare alla bellezza estetica anche la bravura e il carisma;
- EFFETTO CORNA: che, al contrario del precedente, tende a far percepire l’altra persona negativamente dopo aver appreso qualcosa di spiacevole o negativo sul suo conto;
- BIAS DI CONFORMITÀ: ovvero la tendenza delle persone ad agire in modo affine alle persone che le circondano, a prescindere dalle loro convinzioni personali;
- CONFIRMATION BIAS: ovvero l’inclinazione a prendere decisioni su qualcosa, cercando poi motivazioni che supportino la nostra scelta, trascurando i fatti e i punti di vista contrari;
- GENDER BIAS: ovvero la preferenza di un genere rispetto all’altro, oppure l’attribuzione di caratteristiche specifiche ad un singolo genere. Ad esempio, una donna assertiva potrebbe essere percepita come “aggressiva”, mentre un uomo con le stesse caratteristiche potrebbe essere descritto come “sicuro di sé”.
Come gestire la pressione degli unconscious bias sul lavoro?
Nessuno è esente dai bias, perché questi rispondono all’esigenza del nostro cervello di semplificare la presa di decisioni. Quello che si può fare, però, è cercare di non subirne la pressione sul lavoro, riducendo i rischi.
Sicuramente la prima cosa da fare è capire a quali bias siamo maggiormente esposti, così da lavorare su ciascuna delle nostre sensibilità. In più, per un’azienda è utile creare team eterogenei, così da offrire sempre diversi punti di vista per le situazioni o le persone.
La creazione di team eterogenei in azienda può portare molti benefici:
- Team con diverse competenze e background permettono di rappresentare meglio i consumatori che poi andranno in concreto a utilizzare i prodotti o i servizi proposti;
- Limitare pregiudizi ricorrenti presenti in team non eterogenei, limitando di fatto l’effetto degli unconscious bias;
- Miglior problem solving, più personalità possono migliorare le abilità di problem solving e la capacità di trovare soluzioni a problemi complessi, applicando i propri schemi di pensiero.
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Migliorare le relazioni lavorative grazie alla Digital HR
Contrastare gli unconscious bias e creare un ambiente di lavoro più equo e collaborativo richiede l’adozione di tecnologie HR avanzate. Le soluzioni di Digital HR di CRMpartners e Zoho offrono strumenti concreti per migliorare le relazioni lavorative, rendendo i processi più trasparenti, inclusivi ed efficienti.
- Selezione del personale senza pregiudizi: l’AI applicata ai processi di recruiting consente di valutare candidati basandosi su competenze e dati oggettivi, riducendo l’influenza di bias inconsci nei processi decisionali;
- Onboarding digitale e formazione continua: piattaforme di digital onboarding come Zoho People permettono una maggiore integrazione dei nuovi dipendenti, favorendo una cultura aziendale inclusiva anche in contesti di lavoro ibridi;
- Automazione e analisi predittiva: automatizzare attività ripetitive libera tempo per attività strategiche, mentre l’analisi predittiva permette di individuare eventuali squilibri nelle dinamiche aziendali prima che diventino problematiche;
- Engagement e feedback in tempo reale: strumenti digitali di employee engagement e survey anonime aiutano a monitorare il clima aziendale, identificando eventuali criticità e favorendo il miglioramento continuo delle relazioni interne.
Grazie alla Digital HR, le aziende possono trasformare i propri processi interni, riducendo le barriere cognitive e migliorando la qualità delle interazioni professionali. Con i software HR, puoi automatizzare i processi, facilitare l’onboarding e prenderti cura dei dipendenti. Questi strumenti possono aiutarti a prendere decisioni analitiche, abbattendo il peso dei bias.
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