Roma EXPO 2030: Cittadini, Turismo, Imprese e Accoglienza (RomeFutureWeek)

Roma EXPO 2030

Roma EXPO 2030: Cittadini, Turismo, Imprese e Accoglienza” è la tavola rotonda organizzata da CRMpartners in occasione della Rome Future Week, la settimana di eventi dedicati al futuro che si è svolta in varie location della Capitale.

Con la moderazione di Armando De Lucia, CEO di CRMpartners, si è parlato di cittadini, turismo, imprese e accoglienza, facendo una fotografia di quello che è lo scenario attuale e intavolando ragionamenti e discussioni su quello che potrebbe essere il prossimo futuro della città, nell’eventualità che l’EXPO 2030 si svolga proprio a Roma.

 

Gli ospiti della roundtable Roma EXPO 2030

Alla roundtable Roma Expo 2030 erano presenti diversi esponenti di rilievo, con l’obiettivo di rispondere ai singoli temi offrendo il punto di vista delle varie figure coinvolte. Si è parlato di:

 

  • Cittadini, con Angelo Argento, fondatore di “Cultura Italiae” l’Associazione nazionale che pone al centro del suo impegno la Cultura come motore etico ed economico dell’Italia;

 

  • Turismo, con Antonio Pelosi, fondatore di “Albergo Etico” il primo hotel della Città Eterna a coniugare – attraverso un solido progetto sociale – Hospitality e SocialResponsibility;

 

  • Imprese, con Alfredo Adamo, CEO di “Frontiere“, presente in qualità di coordinatore territoriale Assintel, l’associazione nazionale di riferimento delle imprese ICT e digitali;

 

  • Accoglienza, con Fabiana Musicco, direttrice “Refugees Welcome Italia” che ha lo scopo di promuovere l’accoglienza in famiglia dei rifugiati.

 

Diverse prospettive, tutte complementari, hanno dato vita a un dibattito costruttivo su come possiamo immaginare e ridefinire il futuro della Città Eterna. Sebbene Roma potrebbe non essere pronta oggi per ospitare l’EXPO, il suo futuro si prospetta promettente. La condivisione di idee e l’incrocio di visioni rappresentano il carburante necessario per alimentare la rinascita della nostra città.

 

Lo scenario di Roma in vista del prossimo EXPO 2030

Ma entriamo più nel dettaglio. Dopo una breve introduzione da parte del moderatore Armando De Lucia, è stato esploso quello che è il concetto chiave dietro questo evento, ossia la gestione del rapporto tra città e cittadini di Roma. Il tutto secondo un concetto di cittadinanza ampio, dove il cittadino non è soltanto il residente ma è anche il turista che vive Roma temporaneamente, è anche il migrante o il rifugiato che viene ospitato nella città, come cittadino particolare è anche l’impresa, gli imprenditori che vivono questa città.

expo roma 2030

 

Antonio, noti una sensibilità dei turisti rispetto al concetto di viaggio sostenibile?

 

“Il rapporto tra turisti e cittadini di Roma è influenzato anche da una gelosia che ha il cittadino nei confronti del turista che gode della città per alcuni giorni senza portarsi dietro i problemi della quotidianità. Un tema comprensibile ma che allo stesso tempo dovrebbe essere superato, in quanto sia il cittadino romano che il turista cercano a lungo andare la stessa cosa: una città che sia accogliente e inclusiva dal punto di vista dell’offerta urbana.

Gli alberghi sono il punto di congiunzione di questi due mondi perché accolgono il turista e allo stesso tempo versano contributi nelle casse comunali. Poi chiaramente l’effettiva spesa di questo contributo non è determinata dagli alberghi, sui quali non può ricadere questa responsabilità.

– Antonio Pelosi

 

Secondo Antonio si dovrebbe smettere di coltivare questo “antagonismo” tra cittadino e turista. I riflettori continuamente puntati sulla città grazie al turismo, permettono di mettere in risalto anche gli aspetti più negativi, facendosi quindi portavoce di un disagio che non riguarda solo i turisti ma che coinvolge tutta la cittadinanza. L’attenzione del mondo sulla città, come avverrebbe nel caso della prossima Expo 2030, non può che farle bene.

 

Angelo, c’è un modo per far sì che il turista che si avvicina alla città di Roma venga preparato a visitare la città?

 

Responsabilità ed educazione sono i concetti fondamentali. Il turismo responsabile è la chiave per una convivenza serena tra città, cittadini e turisti. Il turista tende a replicare il comportamento del cittadino: se lui non “rispetta le leggi”, anche il turista farà difficoltà a farlo… Come superare la diatriba interna del cittadino romano? Non deve sentirsi un cittadino di serie B a discapito di un turista che risulta titolare di privilegi che lui non ha.

…Tutti auspichiamo che Roma vinca questa candidatura, che oramai è allargata a tutto il mondo, ma è una battaglia che si può vincere solo puntando sui valori e sulla responsabilità…

Ad oggi non ci meritiamo l’Expo, ma l’Expo può essere un’occasione per poterci meritare l’Expo, per poter trasformare questa città e farla diventare davvero una città di servizi per i cittadini e i turisti.

– Angelo Argento

 

Fabiana, Roma è da sempre città accogliente di migranti, di rifugiati… se esiste effettivamente una classificazione dei cittadini in “Serie A”, “Serie B”, come possono questi ultimi essere una risorsa?

 

“È brutto immaginare che ci siano cittadini di Serie A, B, C e che ci sia questa visione, purtroppo manca spesso una consapevolezza in chi questa città la amministra. Si parla dei rifugiati come di un’invasione ma a Roma già vivono oltre 300.000 persone con un background migratorio. Roma ha un’incidenza di cittadini stranieri sui residenti superiore a tutta Italia (8,5% in Italia, 10,5% a Roma)…
Roma è già una città multietnica, ma finora non ha saputo valorizzare la multietnicità e la multiculturalità, come invece le città più affascinanti del mondo hanno fatto. Esiste una città del mondo, che tutti vogliamo visitare, che non sia multietnica?
Tutti amiamo la diversità che troviamo in una città, ma questa ci piace quando ha la possibilità di essere valorizzata ed esprimersi.

…Purtroppo quello che accade a Roma è che la persona con background migratorio tipicamente vive in una specifica parte della città, c’è una forte “ghettizzazione” nei quartieri come nelle scuole e negli altri luoghi sociali. In questo quadro si uniscono i nuovi arrivati, i rifugiati migranti, nella maggioranza minori stranieri non accompagnati, per i quali lo Stato italiano offre massimo supporto fino al compimento dei 18 anni, momento in cui il supporto cessa brutalmente abbandonandoli al disagio, allo sfruttamento. Non c’è una visione di quanto questi giovani possano contribuire alla città ed accedere alle opportunità.

Ci sono anche tantissimi italiani senza cittadinanza, che sono cresciuti qui ma che per una serie di meccanismi farraginosi, di una legge datata, non sono cittadini riconosciuti.

In quest’ottica Refugees Welcome si sta impegnando nella creazione di relazioni significative che sostituiscano quelle che il rifugiato è stato costretto ad abbandonare e che lo rendono parte attiva di una comunità.
Un percorso non formalmente riconosciuto dalle istituzioni, che noi stiamo portando avanti in autonomia. Ci stiamo accorgendo che le comunità, se adeguatamente coinvolte in un modello sostenibile, sono ben contente nell’immaginare che nella porta accanto alla loro possa abitare una persona di origini straniere.
L’amministrazione di Roma dovrebbe guardare a tutto questo come un valore e tutti noi dobbiamo insistere perché tutto questo venga visto con nuovi occhi.

– Fabiana Musicco

 

Alfredo, secondo te le imprese possono contribuire ad una rinascita culturale? Le olimpiadi hanno cambiato Torino, l’Expo ha cambiato Milano, l’Expo potrebbe non cambiare Roma se prima non cambiano i cittadini.

 

“Tutti mi descrivono come un inguaribile ottimista ma io continuo a credere che questa città ce la può e ce la deve fare. Insieme ad Assintel stiamo facendo tanto per promuovere quell’azione di lobby che ci caratterizza, affinché ci siano migliori condizioni di accesso alle opportunità di crescita, con Roma come chiave decisiva per le sorti del digitale.
Quando si pensa al digitale si pensa sempre che l’innovazione riguardi esclusivamente figure tecnico-scientifiche, quello che stiamo vedendo però è che sono proprio quelle figure le prime che potrebbero (ad esempio nel software development) essere sostituite nel breve periodo dall’intelligenza artificiale.

Per questo, la mia visione è ridiscutere il design delle nuove tecnologie basandosi su figure umanistiche, come artisti, filosofi, psicologi, cosa che personalmente ho iniziato a fare già dal 2018. Senza finanziamenti e con iniziative legate alla associazione Re:Humanism, ad esempio, nel nostro piccolo abbiamo dimostrato che Roma c’è e può fare la differenza.

Come Alan Advantage invece abbiamo investito in 30 ed oltre startup digitali, di cui la metà sono basate su Roma, e molte startup sono associate Assintel. E, come Business Angel Investor, abbiamo un continuo programma la cui natura è legata al voler creare imprenditoria, oltre che dare supporto ai giovani imprenditori. L’obiettivo è rendere le nostre sedi ricettive aperte al pubblico, avvicinandoci ai giovani e cercando di far capire sempre di più a chi non è nel mondo dell’imprenditoria digitale, che il digitale si sta ridisegnando, cambierà e quindi c’è un’opportunità per far riemergere l’importanza di Roma. La Capitale deve tornare ad essere fonte d’ispirazione, come lo è già per molti artisti che non si focalizzano solo sui luoghi mainstream ma che scovano e trovano l’ispirazione in una città che ha la più alta concentrazione al mondo di siti d’interesse, che però il cittadino non riesce a vedere…

Noi come Assintel rappresentiamo le MPMI (micro-piccole-medie imprese) che hanno meno luce rispetto alle grandi aziende ma non per questo hanno da dire cose meno importanti e faremo del nostro meglio per dargli voce.

 

– Alfredo Adamo

CRMpartners RomeFutureWeek

Roma EXPO 2030, conclusioni

Siamo alle battute finali e vorrei invitarvi a riflettere sulle soluzioni. È semplice evidenziare i problemi e poi pensare che a trovare le soluzioni ci sia sempre qualcun altro. I cittadini vengono chiamati al voto e poi pensano che tutto sia delegato alle persone che hanno votato, invece abbiamo una grande responsabilità. Proporre soluzioni, cominciare a creare un laboratorio di idee che possa attivare un meccanismo diffuso di dialogo con l’amministrazione, è questo poi uno degli obiettivi portati avanti dalla Rome Future Week.

La tecnologia può raccogliere la voce del cittadino e attivare un circolo vizioso in cui il cittadino è coinvolto nelle soluzioni.

Ad esempio con la blockchain potremmo sapere come vengono destinati i soldi delle tasse… le tasse che versiamo come vengono riallocate nella città?

 

Antonio Pelosi: Sarebbe interessante ma temo anche un po’ “deprimente” saperlo. Vi faccio un esempio, pochi mesi fa, in vista dell’aumento delle tasse di soggiorno, abbiamo avuto un incontro con il Sindaco, dove sostanzialmente ci ha detto che c’era un buco nel bilancio da ricoprire e conseguentemente hanno dovuto alzare la tassa di soggiorno…

Spesso un modo per fare qualcosa di utile è non fare qualcosa di dannoso. In Italia da imprenditore, con tutte le leggi, i vincoli e le ostruzioni che trovo, faccio fatica a fare le cose.
A me piacerebbe che il modo che abbiamo tutti quanti di fare del bene dal basso possa dare il buon esempio. Basterebbe non fare niente di male e allo stesso tempo non complicare la vita a chi vuole fare qualcosa di buono e l’EXPO potrebbe essere proprio l’occasione per farlo tutti insieme.

 

Angelo Argento: “La proposta di Cultura Italiae per Roma l’abbiamo già presentata 5 anni fa. C’è una cosa che unisce tutta la città e che è anche il motivo per cui Roma nasce proprio qui: il Tevere. Il Tevere da sempre ha portato ricchezza e benessere alla città, dobbiamo tornare alle nostre radici. Presentammo un progetto “Tibera, l’era del Tevere” al Sindaco con l’obiettivo di recuperare il Tevere. Tutte le grandi città del mondo che hanno un fiume, da Pittsburgh a Londra, a Parigi, hanno recuperato la loro identità culturale trasformando il fiume che era abbandonato a sé stesso.

Da noi invece, a parte qualche sporadico episodio, nessuno parla del Tevere. Se noi recuperiamo il Tevere, che attraversa tutta la città, senza distinzioni nord sud, centro e periferia, fino ad arrivare al mare, quello è il valore economico, il valore culturale da recuperare. Se noi recuperiamo il Tevere e lo facciamo diventare come il Tamigi, torna ad essere pescoso, un luogo da abitare e vivere in quanto luogo recuperato dal punto di vista ambientale, abbiamo fatto un lavoro enorme. Cultura e Futuro, prospettiva ma anche tutela da uno scenario futuro in cui il Tevere diventi secco, come successo ad altri fiumi nel mondo. Una realtà che può diventare tale se non ce ne prendiamo cura. Ora il Tevere è un elemento anche simbolico, ma se tu ti prendi cura non solo del tuo giardino ma anche di quello che è intorno a te, allora forse, dal punto di vista culturale, questa città ha davvero la possibilità di vincere la sfida dell’EXPO

 

Alfredo Adamo: “La proposta di Assintel per la città è far diventare l’EXPO 2030 il fulcro e il centro delle novità. Fare in modo che ogni singolo cittadino possa accedere ai nuovi strumenti ad uso quotidiano per migliorare la vita e, di conseguenza, mettere in atto un circolo virtuoso che porti a percepire la città come il fulcro delle tecnologie.

Nel nostro tessuto di PMI abbiamo diverse realtà che possono affiancare questo cambiamento, usiamo dei fondi per finanziare tutto ciò.

Questo ci lascerebbe post EXPO 2030 con tutta una serie di economie che renderebbero possibile il rilancio della città in un contesto come quello del 2030, in cui lo scenario professionale e culturale sarà ancora più ridisegnato.

 

Fabiana Musicco: “Cosa può fare il terzo settore per la città? Lavorare nel terzo settore non vuol dire erogare servizi replicati all’infinito senza un pensiero chiaro. Abbiamo una proposta per Roma. Innanzitutto chiudere tutti i centri di accoglienza e strutturare l’accoglienza dei nuovi arrivati in maniera diffusa e sostenibile in tutta la città. Penso ad operazioni di coabitazioni solidali, attraverso uno sguardo che metta assieme le tante risorse della città e anche le tante fragilità.

Faccio un esempio, a Roma ci sono tantissime persone anziane che vivono sole, che hanno spesso una casa più grande di quello che gli occorre. Le coabitazioni tra anziani e giovani rifugiati, che noi abbiamo sperimentato in piccoli numeri, potrebbero già assorbire l’arrivo di queste persone e creare un beneficio rispetto all’indifferenza, rispetto alla solitudine delle persone e favorire l’inserimento nella nostra città.

 

Rome Future Week Roma Expo 2030

 

Ringraziamo tutti gli ospiti per aver partecipato all’evento “Roma EXPO 2030: Cittadini, Turismo, Imprese e Accoglienza”, Albergo Etico per averci ospitato e chiaramente Rome Future Week per l’opportunità di organizzare un’iniziativa come questa.

Di idee e spunti ne abbiamo già tirati fuori diversi, non ci resta che attendere speranzosi che Roma venga scelta per la prossima EXPO 2030 e scoprire insieme quale sarà il futuro della Capitale.

 

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